L'occhio del cervo by Roberto Capocristi

L'occhio del cervo by Roberto Capocristi

autore:Roberto Capocristi [Capocristi, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: indagine, serial killer, General, Crime, omicidio, noir, vendetta, paura, Fiction, Religione, passato, Thrillers, sospetto
ISBN: 9788869344428
Google: 1tCFDwAAQBAJ
editore: Bibliotheka
pubblicato: 2018-11-07T23:00:00+00:00


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«E quindi niente, guarita come se non fosse successo nulla?» domandò, e mentre lo faceva si tirò indietro i capelli, lasciando che una ciocca cadesse davanti agli occhi in modo studiato.

Rebecca tardò a rispondere, confusa da quegli occhi profondi che ogni volta le facevano rivivere le atmosfere dei “Pirati dei Caraibi”.

La passeggiata in centro, la prima dopo il ritorno a casa di sua madre, le aveva portato in regalo l’incontro con Michele; un bel voto alla maturità stampato in bella vista sul tabellone e una palese evoluzione della sua bellezza in direzione dell’uomo ideale: Johnny Depp. Portava una maglietta grigia scelta fra le più aderenti e un gilet di tela che metteva in evidenza dei deltoidi ben lavorati. L’abbronzatura era curata e la pelle ammorbidita con un doposole che sapeva di mare. Amanda aveva fatto un passo indietro quel giorno, rinunciando a una disputa che l’avrebbe vista sconfitta. Finse di interessarsi alla vetrina della pasticceria e, specchiandosi fra un babà e uno chantilly, si dedicò alla compilazione di un lungo messaggio su WhatsApp.

«Non proprio. Cioè sì, sta bene. Solo che ha dei vuoti di memoria e la notte, qualche volta, si sveglia un po’ agitata» mentì, sapendo che sua madre si svegliava ogni singola notte, e mostrava la parte scoperta dei nervi. Da un mese, ormai, da quando aveva lasciato l’ospedale ed era arrivata a casa sotto lo sguardo di mille curiosi e gli auguri più o meno sinceri di mezzo vicinato, passava la giornata in apparente serenità, coperta delle amorevoli attenzioni di Omar e visitata a turno da medici, parenti e qualche poliziotto.

Nei sogni di sua madre durante la notte emergeva il mostro. Una sagoma indistinta, senza volto né voce, qualcosa che pronunciava frasi incomprensibili dall’antro venefico che aveva al posto della bocca.

A trovarla a casa venne l’ispettore De Innocenti, ma lo fece solo dopo un paio di settimane dal suo rientro. Si presentò dicendo che aveva pregato per lei e anzi, le lasciò in regalo l’icona di un santo sulla cui storia lei non volle indagare. Il collega giovane, un tipo che si era qualificato come l’agente scelto Ercolano, l’aveva accompagnato e si era seduto in disparte, attento al modo in cui il suo capo poneva le domande, domande alle quali sua madre non aveva saputo rispondere. Non si ricordava i tratti di quel volto e nemmeno cosa le avesse detto quando lei, in balia dei sonniferi, stava perdendo i sensi per andare a fare due passi nell’aldilà.

«Credo sia normale, quando una persona prende una botta… un infarto… un arresto cardiaco come tua mamma» si corresse, alla ricerca del termine meno inopportuno. Greta lo lasciò sbagliare, cogliendo nell’imbarazzo di quel ragazzo più grande un segnale di timidezza che le dava coraggio. Cercò uno spunto per cambiare argomento e lo trovò nella locandina della multisala, che dietro una vetrata lucidata di fresco proponeva per tutto il fine settimana un film con vampiri pettoruti, ragazzine in amore e lupi mannari a fare da contraltare. Nel fotomontaggio principale non



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